COLLEGIUM PRO MUSICA ENSEMBLE
Fondato nel 1990 da Stefano Bagliano, l’ensemble Collegium Pro Musica è una formazione ad organico variabile specializzata nel repertorio barocco, nel cui settore è uno dei gruppi italiani più significativi, avendo all’attivo una ventina di registrazioni discografiche per etichette italiane e straniere e concerti in tutta Europa, USA, Canada, Giappone, Cina, Israele e Turchia.
Recentemente il gruppo si dedica anche a progetti di musica fra il colto e il popolare e a progetti di interazione fra musica, letteratura e danza, tra cui “Musica Maga” (che ha inaugurato con grande successo la Stagione concertistica 2016 degli Amici della Musica di Pistoia/Fondazione Pistoiese per la Musica), “Celtic delight” – Musica rinascimentale e barocca in Scozia e Irlanda”, “Ero e Leandro: Canone a due voci”, “Dal Palazzo alla Taverna – Arie e Sonate italiane”.
Intensa l’attività discografica del Collegium Pro Musica, con all’attivo oltre 20 CD per le etichette italiane e straniere Brilliant, Stradivarius, Dynamic, Nuova Era e Tactus, comprendendo brani di compositori come Vivaldi (6 CD), Telemann (4 CD), J.S. Bach, C.P.E. Bach, B. Marcello; G. Sammartini, N. Fiorenza, A. Scarlatti, Graupner, Fasch, Graun, Stradella, Bitti. Importanti riviste e magazines musicali sono usciti in edicola con in allegato un CD realizzato dal Collegium Pro Musica, tra cui la prestigiosa Amadeus (due volte), CD Classics e Orfeo. Molte registrazioni hanno avuto entusiastiche recensioni a 5 stelle su vari periodici musicali. Con riferimento al triplo CD con l’integrale dei Concerti da Camera di Vivaldi per l’etichetta olandese Brilliant, le riviste “Musica” (Italia) e “Fanfare” (USA) hanno considerato la versione del Collegium Pro Musica la migliore mai realizzata, superiore a quelle finora ritenute di riferimento mondiale. L’ultimo CD, pubblicato da Brilliant, comprende l’integrale delle Sonate “Il Pastor Fido” di Vivaldi/Chedeville per flauto e basso continuo.
Bagliano e il Collegium Pro Musica hanno all’attivo una intensa attività concertistica in America, Asia e tutta Europa (Italia, Germania, Francia, Russia, Spagna, Austria, Belgio, Svezia, Svizzera, Olanda, Norvegia, Portogallo, Danimarca, Polonia, Slovenia, Lettonia, Romania, Macedonia, in sale e per enti di assoluto prestigio tra cui Carnegie Hall di New York, Conservatorio di Mosca, Ishibashi Memorial Hall di Tokio, Gasteig di Monaco di Baviera, Conservatorio Centrale di Pechino, Palazzo Venezia a Roma/Concerti di Rai 3 in diretta radiofonica nazionale, Amici della Musica di Firenze, Società del Quartetto di Milano, Ierusalem Festival, Lubiana Festival, Emilia Romagna Festival.
Il gruppo si è esibito insieme a rinomati specialisti, tra cui le cantanti Emma Kirkby, Roberta Invernizzi e Gemma Bertagnolli, la violinista Monica Huggett e il clavicembalista Bob Van Asperen, sempre riscuotendo calorosi consensi.
N.1 Celtic Delight
Musica strumentale nel Barocco
scozzese e irlandese
Collegium Pro Musica
Stefano Bagliano, flauto
Massimo Piga, violino
Federico Marincola, tiorba, chitarra barocca, percussioni
Andrea Coen, clavicembalo
Programma
Anonimi Scozzesi e Irlandesi
The Braes of Bushbie
Mr. Oliphant of Condie’s Willcome Home
The Green Shades of Gask
Highland Tune
The Crieff Meeting
Cold and Row
My Nanny O
John Come and Kiss me Now
(sec. XVIII)
Anonimi Scozzesi in stile inglese
A Health to Betty
The Ramble
Greensleeves
(sec. XVII)
John Stanley
Voluntary op. 5 n.3 in sol maggiore
(adagio-allegro)
(1712-1786)
Anonimi Scozzesi
Fy Gar,
Tha Gum Gard Abor,
Miss Rabina Boswell’s Reel
(sec. XVIII)
Anonimi Scozzesi in stile francese
Minuet 1, Minuet 2
Saraband
Spanish Jig
(sec. XVII)
Francesco Barsanti
2 Scots Tunes
(1690–1775)
Anonimi Irlandesi
Lillibullero
Slaunt Ri Plulib
The Mayor
Drimen Duff
The Rakes of Westmeath
(sec. XVIII)
Francesco Geminiani
Irish tune (Variazioni), da “A Treatise of Good Taste
in the Art of Musick”, 1749
(1687-1762 )
Turlough O’Carolan
Mrs Harwood
Capt. Higgins, Mrs. Trench
Carolan’s Concerto
(1670 – 1738)
James Oswald
Lovely Nancy
There are few good Fellows
The Bonny boat man
Bonny Christy
The marvel of Peru
(1710-1769)
Ruaidhrí Dall Ó Catháin
Da Mihi Manum
(sec. XVII)
Note di presentazione
Il repertorio musicale della tradizione popolare scozzese e irlandese è di una grande ricchezza e di indiscusso valore artistico. Divenne particolarmente alla moda nei secoli XVII e XVIII, quando furono pubblicate (principalmente a Londra) molte antologie di danze e arie. Contemporaneamente i copisti redassero migliaia di manoscritti dello stesso repertorio, ad uso e consumo dei singoli musicisti.
Molto di questo materiale è giunto fino a noi, e ci permette di riproporre questi brani nella loro forma barocca, dove le melodie delle arie e delle danze vengono accompagnate dal basso continuo. Il risultato è abbastanza diverso dalla prassi esecutiva moderna, dove gli stessi brani (trasmessi per tradizione orale) vengono riproposti con strumenti moderni e arrangiamenti più o meno pop.
Dal punto di vista stilistico, talvolta nel repertorio scozzese si nota un influsso della musica francese, per via dei rapporti politici e culturali che le due nazioni avevano intrecciato. Al contrario, i brani irlandesi spesso mostrano un collegamento con la musica barocca italiana. Questo non è casuale, in quanto il violinista e compositore Francesco Geminiani, allievo di Corelli, passò molto tempo in Inghilterra e terminò la sua vita a Dublino. L’impatto fra l’artista italiano e quell’entourage musicale fu notevole: non solo lasciò un’impronta nello stile compositivo della musica popolare irlandese, ma ne influenzò anche la tecnica violinistica.
N.2 Musica Maga
La musica e il suo potere taumaturgico
Collegium Pro Musica
Stefano Bagliano, flauti e direzione
Federico Marincola, canto, chitarra spagnola
Leonardo Massa, violoncello, calascione
Mariagrazia Liberatoscioli, voce recitante, testi, canto
Margherita Marincola, voce recitante, danza, canto
PROGRAMMA
AUTUNNO
umore: flemma
carattere: flemmatico,beato, lento, pigro, sereno, talentuoso
qualità elementari: umido
elementi: acqua
fasi della vita: maturità
sede: testa
pianeta: Luna
Andrea Falconiero (1585-1656) – La suave melodia
Mariagrazia Liberatoscioli (1968 vivente) – Ripetilo come una cantilena (poesia)
Tradizionale del salento – Nia, nia, nia
Andrea Falconiero – Brando detto Il melo
Cosimo Bottegari (1554-1620) –Villanella Stanotte m’insognavo
INVERNO
umore: bile nera
carattere: malinconico, magro, debole, pallido, avaro, triste
qualità elementari: freddo
elementi: terra
fasi della vita: vecchiaia
sede: milza
pianeta: Saturno
Jacob Van Eyck (1590 – 1657) – Daphne
Mariagrazia Liberatoscioli – L’ombra della bellezza (poesia)
Biagio Marini (1594-1663) – Canzonetta La Vecchia innamorata
Cosimo Bottegari – Villanella Mi stare pone totesche
G. Battista Fontana (1571-1630) – Sonata Terza
Anonimo (sec. XVII) – Canzonetta La Mantovana
PRIMAVERA
umore: sangue
carattere: sanguigno, rubicondo, gioviale, allegro, goloso
qualità elementari: caldo
elementi: aria
fasi della vita: infanzia
sede: cuore
pianeta: Giove
Mariagrazia Liberatoscioli – Erano figlie della terra e dell’acqua (poesia)
Cosimo Bottegari – Villanella Monicella mi farei
Jacob Van Eyck – Engels Nachtegaeltje
Cosimo Bottegari – Villanella Che fai qua figlia bella
Dario Castello (c.1590-c.1658) – Sonata Seconda
Gioco numerico, filastrocca
ESTATE
umore: bile gialla
carattere: collerico, magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso, superbo
qualità elementari: secco
elementi: fuoco
fasi della vita: giovinezza
sede: fegato
pianeta: Marte
Mariagrazia Liberatoscioli – In una scatola ho chiuso il mare (poesia)
Cosimo Bottegari – Villanella Isottant’arso amore
Anonimo (sec. XVII) – Canzonetta Amante Felice
Andrea Falconiero (1585-1656) – Brando Lo spiritillo
Anonimo – Pizzicarella mia
PRESENTAZIONE
Molti miti della creazione collocano, all’origine del mondo, una vibrazione sonora – “In principio era il verbo” – un suono, una parola, un canto.
La musica può essere vista come un’eco della vibrazione primordiale e quindi mezzo di conoscenza, di elevazione, ma anche mezzo terapeutico.
La musica che sana, che guarisce è MUSICA MAGA.
Essa non è solo mezzo potente per penetrare nei segreti più profondi dell’universo, – l’Armonia sonora delle sfere celesti della Repubblica di Platone – è anche strumento di guarigione. Così Galeno, nella sua teoria degli umori, nel definire i quattro temperamenti umani, individua la malattia nella mancanza di equilibrio tra questi e ne suggerisce la guarigione attraverso un cambiamento da stato di coscienza quotidiano a stato di coscienza alterato per viaggiare nella realtà dei mondi spirituali e riportare potere, saggezza, guarigione.
Questa teoria, ripresa verso la metà del ‘400 dai Neoplatonici presso la corte dei Medici, ipotizza sette pianeti collegati ad altrettanti colori, profumi, piante e generi musicali e, “Magia planetaria” è il percorso della vita umana influenzata dal potere dei pianeti.
Sette pianeti, sette note musicali: diversi autori, diverse corrispondenze.
Quelle stesse sette note il cui nome fu indicato da Guido d’Arezzo che le ricavò dall’Inno a S. Giovanni (Santo per eccellenza esoterico).
Se Galeno, dunque ipotizzava una possibile guarigione dall’equilibrio dei quattro umori da lui teorizzati, quello che vi proponiamo in questo spettacolo è un percorso di guarigione.
Quattro quadranti – l’Universo è costituito da numeri – affermava Pitagora – e i quattro elementi fuoco, aria, acqua, terra – affermava Filolao – corrispondono al punto (unità fondamentale), ai due punti o linea (dualità), ai tre punti o piano (misura dello spazio e del tempo, la dinamica della vita, la creazione), ai quattro punti o spazio (la materialità, gli elementi strutturali).
Quattro stagioni: autunno, inverno, primavera, estate.
Quattro pianeti: Luna, Saturno, Giove e Marte.
Quattro umori: flemmatico, bile nera, sanguigno e bile gialla.
Quattro caratteri: flemmatico, malinconico, sanguigno e collerico.
Quattro elementi: acqua, terra, aria e fuoco.
Quattro fasi della vita: maturità, vecchiaia, infanzia e giovinezza.
Buona terapia, buona guarigione!
N.3 Ero e Leandro
Canone a due voci per due attori e due strumenti musicali
Il Mito dell’antichità riletto in chiave moderna dal testo di Mariagrazia Liberatoscioli e dall’interpretazione musicale del flautista Stefano Bagliano e del violinista Federico Guglielmo, presentato come una sorta di canone a due voci tra linguaggi verbali e non verbali, per due attori e due strumenti musicali.
Collegium Pro Musica
Federico Guglielmo, violino
Mariagrazia Liberatoscioli, testi e voce recitante
Christian Zecca, voce recitante
PROGRAMMA
Carl Philipp Emanuel Bach
Duetto in mi minore per flauto e violino
(andante-allegro-allegretto)
(1714-1788)
Jacob Van Eyck
“Daphne…”
-“Engels nachtegaeltje”
-“Wat zal men op den avond doen”
(1590-1657)
Johann Sebastian Bach
Siciliano e Fuga dalla Sonata n.1 BWV 1001 per violino
(1685-1750)
Georg Philipp Telemann
Duetto in sol maggiore per flauto e violino
(dolce-scherzando-largo e misurato-vivace e staccato)
(1681-1767)
NOTE
Il Mito: Leandro, che vive ad Abido, ama Ero, sacerdotessa di Afrodite a Sesto, sulla costa opposta, e attraversa lo stretto ellespontino a nuoto, ogni sera, per incontrare la sua amata. Ero, per aiutarlo ad orientarsi, accende una lucerna, ma una notte di tempesta questa si spegne e Leandro, disorientato, muore tra i flutti. All’alba Ero vedendo il corpo senza vita dell’amato sulla spiaggia, affranta dal dolore, si suicida gettandosi da una torre.
Nel testo di Mariagrazia Liberatoscioli l’appuntamento mancato, il momento della tragedia, si fissano e cristallizzano. Ero è sulla sponda che attende. Leandro è tra i flutti, annaspa. Il buio è loro amico, acuisce i sensi, trasforma le percezioni. Prima di esso, la luce del tramonto, ha rivelato i contorni dell’amata, dell’amato, ma è durato troppo poco.
Ero e Leandro vivono una vita parallela. Pur incontrandosi ogni giorno, pur dividendo lo stesso letto, viaggiano sì insieme, ma su due sponde opposte senza mai incontrarsi.
Un appuntamento mancato, quello tra i due amanti.
All’alba, ciò che resta sarà un cadavere, poi un altro.
La notte però è lunga, tanto lunga quanto a scongiurare l’arrivo dell’alba e, con essa della morte, e con essa la fine di un amore.
Nello spettacolo Ero e Leandro sono impersonati nel contempo da due attori e due strumenti musicali poiché la musica, parte integrante del componimento, è quel messaggio verbale a cui attingere nel tentativo di dialogo, l’estrema risorsa a scongiurare la tragedia.