COLLEGIUM PRO MUSICA ENSEMBLE
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COLLEGIUM PRO MUSICA ENSEMBLE

Pubblicato 9 Giugno 2016 da EuroMusic in Artisti, Musica Antica

Fondato nel 1990 da Stefano Bagliano, l’ensemble Collegium Pro Musica è una formazione ad organico variabile specializzata nel repertorio barocco, nel cui settore è uno dei gruppi italiani più significativi, avendo all’attivo una ventina di registrazioni discografiche per etichette italiane e straniere e concerti in tutta Europa, USA, Canada, Giappone, Cina, Israele e Turchia.

Recentemente il gruppo si dedica anche a progetti di musica fra il colto e il popolare e a progetti di interazione fra musica, letteratura e danza, tra cui “Musica Maga” (che ha inaugurato con grande successo la Stagione concertistica 2016 degli Amici della Musica di Pistoia/Fondazione Pistoiese per la Musica), “Celtic delight” – Musica rinascimentale e barocca in Scozia e Irlanda”, “Ero e Leandro: Canone a due voci”, “Dal Palazzo alla Taverna – Arie e Sonate italiane”.

Intensa l’attività discografica del Collegium Pro Musica, con all’attivo oltre 20 CD per le etichette italiane e straniere Brilliant, Stradivarius, Dynamic, Nuova Era e Tactus, comprendendo brani di compositori come Vivaldi (6 CD), Telemann (4 CD), J.S. Bach, C.P.E. Bach, B. Marcello; G. Sammartini, N. Fiorenza, A. Scarlatti, Graupner, Fasch, Graun, Stradella, Bitti. Importanti riviste e magazines musicali sono usciti in edicola con in allegato un CD realizzato dal Collegium Pro Musica, tra cui la prestigiosa Amadeus (due volte), CD Classics e Orfeo. Molte registrazioni hanno avuto entusiastiche recensioni a 5 stelle su vari periodici musicali. Con riferimento al triplo CD con l’integrale dei Concerti da Camera di Vivaldi per l’etichetta olandese Brilliant, le riviste “Musica” (Italia) e “Fanfare” (USA) hanno considerato la versione del Collegium Pro Musica la migliore mai realizzata, superiore a quelle finora ritenute di riferimento mondiale. L’ultimo CD, pubblicato da Brilliant, comprende l’integrale delle Sonate “Il Pastor Fido” di Vivaldi/Chedeville per flauto e basso continuo.

Bagliano e il Collegium Pro Musica hanno all’attivo una intensa attività concertistica in America, Asia e tutta Europa (Italia, Germania, Francia, Russia, Spagna, Austria, Belgio, Svezia, Svizzera, Olanda, Norvegia, Portogallo, Danimarca, Polonia, Slovenia, Lettonia, Romania, Macedonia, in sale e per enti di assoluto prestigio tra cui Carnegie Hall di New York, Conservatorio di Mosca, Ishibashi Memorial Hall di Tokio, Gasteig di Monaco di Baviera, Conservatorio Centrale di Pechino, Palazzo Venezia a Roma/Concerti di Rai 3 in diretta radiofonica nazionale, Amici della Musica di Firenze, Società del Quartetto di Milano, Ierusalem Festival, Lubiana Festival, Emilia Romagna Festival.

Il gruppo si è esibito insieme a rinomati specialisti, tra cui le cantanti Emma Kirkby, Roberta Invernizzi e Gemma Bertagnolli, la violinista Monica Huggett e il clavicembalista Bob Van Asperen, sempre riscuotendo calorosi consensi.




N.1 Celtic Delight

Musica strumentale nel Barocco

scozzese e irlandese

 

 

Collegium Pro Musica

Stefano Bagliano, flauto

Massimo Piga, violino

Federico Marincola, tiorba, chitarra barocca, percussioni

Andrea Coen, clavicembalo

Programma

Anonimi Scozzesi e Irlandesi   

The Braes of Bushbie

Mr. Oliphant of Condie’s Willcome Home

The Green Shades of Gask

Highland Tune

The Crieff Meeting

Cold and Row

My Nanny O

John Come and Kiss me Now

(sec. XVIII)

Anonimi Scozzesi in stile inglese 

A Health to Betty

The Ramble

Greensleeves

(sec. XVII)

 

John Stanley  

Voluntary op. 5 n.3 in sol maggiore

(adagio-allegro)

(1712-1786)

 

Anonimi Scozzesi  

Fy Gar,

Tha Gum Gard Abor,

Miss Rabina Boswell’s Reel

(sec. XVIII)

 

Anonimi Scozzesi in stile francese  

Minuet 1, Minuet 2

Saraband

Spanish Jig

(sec. XVII)

 

Francesco Barsanti  

2 Scots Tunes

(1690–1775)

Anonimi Irlandesi  

Lillibullero

Slaunt Ri Plulib

The Mayor

Drimen Duff

The Rakes of Westmeath

(sec. XVIII)

Francesco Geminiani   

Irish tune (Variazioni), da “A Treatise of Good Taste

in the Art of Musick”, 1749

(1687-1762 )

 

Turlough O’Carolan  

Mrs Harwood

Capt. Higgins, Mrs. Trench

Carolan’s Concerto

(1670 – 1738)

James Oswald    

Lovely Nancy

There are few good Fellows

The Bonny boat man

Bonny Christy

The marvel of Peru

(1710-1769)

Ruaidhrí Dall Ó Catháin

Da Mihi Manum

(sec. XVII)

Note di presentazione

Il repertorio musicale della tradizione popolare scozzese e irlandese è di una grande ricchezza e di indiscusso valore artistico. Divenne particolarmente alla moda nei secoli XVII e XVIII, quando furono pubblicate (principalmente a Londra) molte antologie di danze e arie. Contemporaneamente i copisti redassero migliaia  di manoscritti dello stesso repertorio, ad uso e consumo dei singoli musicisti.

Molto di questo materiale è giunto fino a noi, e ci  permette di riproporre  questi brani nella loro forma barocca, dove le melodie delle arie e delle danze vengono accompagnate dal basso continuo. Il  risultato è abbastanza diverso dalla prassi esecutiva moderna, dove gli stessi brani (trasmessi per tradizione orale) vengono riproposti con strumenti moderni e arrangiamenti più o meno pop.

Dal punto di vista stilistico, talvolta  nel repertorio scozzese si nota un influsso della musica francese, per via dei rapporti politici e culturali che le due nazioni avevano intrecciato. Al contrario, i brani irlandesi spesso mostrano un collegamento con la musica barocca italiana. Questo non è casuale, in quanto il violinista e compositore Francesco Geminiani, allievo di Corelli, passò molto tempo in Inghilterra e terminò la sua vita a Dublino. L’impatto fra  l’artista italiano e quell’entourage musicale fu notevole:  non solo lasciò un’impronta nello stile compositivo della musica popolare irlandese, ma ne influenzò anche la tecnica violinistica.





N.2 Musica Maga

La musica e il suo potere taumaturgico

Collegium Pro Musica

Stefano Bagliano, flauti e direzione

Federico Marincola, canto, chitarra spagnola

Leonardo Massa, violoncello, calascione

Mariagrazia Liberatoscioli, voce recitante, testi, canto

Margherita Marincola, voce recitante, danza, canto

PROGRAMMA

AUTUNNO

umore: flemma

carattere: flemmatico,beato, lento, pigro, sereno, talentuoso

qualità elementari: umido

elementi: acqua

fasi della vita: maturità

sede: testa

pianeta: Luna

Andrea Falconiero (1585-1656) La suave melodia

Mariagrazia Liberatoscioli (1968 vivente) – Ripetilo come una cantilena (poesia)

Tradizionale del salento – Nia, nia, nia

Andrea FalconieroBrando detto Il melo

Cosimo Bottegari (1554-1620)Villanella Stanotte m’insognavo

 

 

INVERNO

umore: bile nera

carattere: malinconico, magro, debole, pallido, avaro, triste

qualità elementari: freddo

elementi: terra

fasi della vita: vecchiaia

sede: milza

pianeta: Saturno

Jacob Van Eyck (1590 – 1657) – Daphne

Mariagrazia Liberatoscioli – L’ombra della bellezza (poesia)

Biagio Marini (1594-1663) – Canzonetta La Vecchia innamorata

Cosimo Bottegari – Villanella Mi stare pone totesche

G. Battista Fontana (1571-1630) – Sonata Terza

Anonimo (sec. XVII) – Canzonetta La Mantovana

PRIMAVERA

umore: sangue

carattere: sanguigno, rubicondo, gioviale, allegro, goloso

qualità elementari: caldo

elementi: aria

fasi della vita: infanzia

sede: cuore

pianeta: Giove

Mariagrazia Liberatoscioli – Erano figlie della terra e dell’acqua (poesia)

Cosimo Bottegari – Villanella Monicella mi farei

Jacob Van Eyck – Engels Nachtegaeltje

Cosimo Bottegari Villanella Che fai qua figlia bella

Dario Castello (c.1590-c.1658) – Sonata Seconda

Gioco numerico, filastrocca

ESTATE

umore: bile gialla

carattere: collerico, magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso, superbo

qualità elementari: secco

elementi: fuoco

fasi della vita: giovinezza

sede: fegato

pianeta: Marte

Mariagrazia Liberatoscioli – In una scatola ho chiuso il mare (poesia)

Cosimo BottegariVillanella Isottant’arso amore

Anonimo (sec. XVII) – Canzonetta Amante Felice

Andrea Falconiero (1585-1656)Brando Lo spiritillo

Anonimo – Pizzicarella mia

 

PRESENTAZIONE

Molti miti della creazione collocano, all’origine del mondo, una vibrazione sonora – “In principio era il verbo” – un suono, una parola, un canto.

La musica può essere vista come un’eco della vibrazione primordiale e quindi mezzo di conoscenza, di elevazione, ma anche mezzo terapeutico.

La musica che sana, che guarisce è MUSICA MAGA.

Essa non è solo mezzo potente per penetrare nei segreti più profondi dell’universo, – l’Armonia sonora delle sfere celesti della Repubblica di Platone – è anche strumento di guarigione. Così Galeno, nella sua teoria degli umori, nel definire i quattro temperamenti umani, individua la malattia nella mancanza di equilibrio tra questi e ne suggerisce la guarigione attraverso un cambiamento da stato di coscienza quotidiano a stato di coscienza alterato per viaggiare nella realtà dei mondi spirituali e riportare potere, saggezza, guarigione.

Questa teoria, ripresa verso la metà del ‘400 dai Neoplatonici presso la corte dei Medici, ipotizza sette pianeti collegati ad altrettanti colori, profumi, piante e generi musicali e, “Magia planetaria” è il percorso della vita umana influenzata dal potere dei pianeti.

Sette pianeti, sette note musicali: diversi autori, diverse corrispondenze.

Quelle stesse sette note il cui nome fu indicato da Guido d’Arezzo che le ricavò dall’Inno a S. Giovanni (Santo per eccellenza esoterico).

Se Galeno, dunque ipotizzava una possibile guarigione dall’equilibrio dei quattro umori da lui teorizzati, quello che vi proponiamo in questo spettacolo è un percorso di guarigione.

Quattro quadranti – l’Universo è costituito da numeri – affermava Pitagora – e i quattro elementi fuoco, aria, acqua, terra – affermava Filolao – corrispondono al punto (unità fondamentale), ai due punti o linea (dualità), ai tre punti o piano (misura dello spazio e del tempo, la dinamica della vita, la creazione), ai quattro punti o spazio (la materialità, gli elementi strutturali).

Quattro stagioni: autunno, inverno, primavera, estate.

Quattro pianeti: Luna, Saturno, Giove e Marte.

Quattro umori: flemmatico, bile nera, sanguigno e bile gialla.

Quattro caratteri: flemmatico, malinconico, sanguigno e collerico.

Quattro elementi: acqua, terra, aria e fuoco.

Quattro fasi della vita: maturità, vecchiaia, infanzia e giovinezza.

Buona terapia, buona guarigione!





N.3 Ero e Leandro

Canone a due voci per due attori e due strumenti musicali

Il Mito dell’antichità riletto in chiave moderna dal testo di Mariagrazia Liberatoscioli e dall’interpretazione musicale del flautista Stefano Bagliano e del violinista Federico Guglielmo, presentato come una sorta di canone a due voci tra linguaggi verbali e non verbali, per due attori e due strumenti musicali.


Collegium Pro Musica

Stefano Bagliano, flauto

Federico Guglielmo, violino

Mariagrazia Liberatoscioli, testi e voce recitante

Christian Zecca, voce recitante

 

PROGRAMMA

Carl Philipp Emanuel Bach
Duetto in mi minore per flauto e violino
(andante-allegro-allegretto)

(1714-1788)

Jacob Van Eyck
“Daphne…”
-“Engels nachtegaeltje”
-“Wat zal men op den avond doen”

(1590-1657)

Johann Sebastian Bach
Siciliano e Fuga dalla Sonata n.1 BWV 1001 per violino

(1685-1750)

Georg Philipp Telemann
Duetto in sol maggiore per flauto e violino
(dolce-scherzando-largo e misurato-vivace e staccato)

(1681-1767)

 

NOTE

Il Mito: Leandro, che vive ad Abido, ama Ero, sacerdotessa di Afrodite a Sesto, sulla costa opposta, e attraversa lo stretto ellespontino a nuoto, ogni sera, per incontrare la sua amata. Ero, per aiutarlo ad orientarsi, accende una lucerna, ma una notte di tempesta questa si spegne e Leandro, disorientato, muore tra i flutti. All’alba Ero vedendo il corpo senza vita dell’amato sulla spiaggia, affranta dal dolore, si suicida gettandosi da una torre.

Nel testo di Mariagrazia Liberatoscioli l’appuntamento mancato, il momento della tragedia, si fissano e cristallizzano. Ero è sulla sponda che attende. Leandro è tra i flutti, annaspa. Il buio è loro amico, acuisce i sensi, trasforma le percezioni. Prima di esso, la luce del tramonto, ha rivelato i contorni dell’amata, dell’amato, ma è durato troppo poco.

Ero e Leandro vivono una vita parallela. Pur incontrandosi ogni giorno, pur dividendo lo stesso letto, viaggiano sì insieme, ma su due sponde opposte senza mai incontrarsi.

Un appuntamento mancato, quello tra i due amanti.

All’alba, ciò che resta sarà un cadavere, poi un altro.

La notte però è lunga, tanto lunga quanto a scongiurare l’arrivo dell’alba e, con essa della morte, e con essa la fine di un amore.

Nello spettacolo Ero e Leandro sono impersonati nel contempo da due attori e due strumenti musicali poiché la musica, parte integrante del componimento, è quel messaggio verbale a cui attingere nel tentativo di dialogo, l’estrema risorsa a scongiurare la tragedia.




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