PAOLO TOGNON e i suoi ENSEMBLE
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PAOLO TOGNON e i suoi ENSEMBLE

Pubblicato 8 Marzo 2017 da EuroMusic in Artisti, Orchestre e Ensemble

PAOLO TOGNON

Nato a Padova, diplomato in fagotto moderno al Conservatorio “C. Pollini” della stessa città, dopo molta attività in istituzioni cameristiche e sinfoniche italiane si è dedicato con passione alla riscoperta della prassi esecutiva e del repertorio antico dei fagotti storici, perfezionandosi con i migliori specialisti. Nel 1991 è stato selezionato quale fagotto solista dell’European Union Baroque Orchestra e successivamente ha collaborato con gli ensemble e direttori più prestigiosi, quali: Les Arts Florissants, The Amsterdam Baroque Orchestra, Concerto Koln, Capella Savaria, Wiener Akademie, Le Concert de Nations, Le Concert Spirituel, La Grande Ecurie & Chambre du Roy, The Harp Consort, Ensemble Elyma, Accademia Bizantina, L’Arte dell’Arco, Accademia del S. Spirito, Odecathon, Capella Ducale Venetia, suonando con: G.Leonhardt, F.Bruggen, W.Christie, T.Koopman, J.Savall, C.Hogwood, J.C. Malgoire, P.Nèmeth, R.Jacobs, G.Garrido, P.Neumann, A.Lawrence King, S.Preston, R.Goodman e in Italia con: L.Picotti, F.M.Bressan, P. Da Col, S.Balestracci, S.Vartolo, R.Gini, F.Guglielmo, E.Gatti, A.Cetrangolo, G.Acciai, A.Martini. Ha suonato in tutta Europa, Stati Uniti e Medio Oriente, registrando più di 100 dischi, molti dei quali in ruolo solistico al fagotto (sonate di Merci, Telemann, Vivaldi) e con orchestra (concerti di Fasch e Graupner con la Capella Savaria diretta da P.Nèmeth e con I Filarmonici di Verona) e alla dulciana (sonate virtuose del XVII sec.) ha ottennuto premi della critica discografica fra cui: premio A.Vivaldi promosso dalla fondazione Cini di Venezia e sulle riviste tedesche: Alte Muzik Aktuell e Toccata. Ha pubblicato nel 2001, il primo articolo italiano sulle origini storiche del fagotto sulla rivista Hortus Musicus. Ha fondato e coordina il lavoro di ricerca storica ed organizzativo de: La Bande des Hautbois du Roy (realizzando uno speciale per Amadeus) l’ensemble di dulciane QUONIAM (partecipando anche in trasmissioni RAI) e Il Viaggio Musicale L’attività didattica lo ha visto impegnato su vari fronti d’insegnamento sia per prestigiose istituzioni, fra cui il dipartimento di musica antica (fagotti storici) del Conservatoire Nationale Supèrior de Musique et de Dance di Parigi, la Scuola di Musica Antica di Venezia, presso la Fondazione Levi, nei corsi speciali di sperimentazione di musica antica dei Conservatori di Padova, Vicenza e Livorno, nonché in numerosi progetti nazionali di ascolto (lezioni-concerto) dedicati agli studenti della scuola secondaria inferiore e superiore. Insegna fagotto barocco al Conservatorio di Verona e fagotto moderno al liceo musicale di Padova.




LA BANDE DES HAUTBOIS DU ROY è un insieme di strumenti a fiato dedito al repertorio  strumentale francese, inglese e tedesco del ‘700 e riprende nel suo organico l’insieme strumentale a fiato in uso nella corte di Versailles fra il XVII e il XVIII secolo.
Tutti i componenti hanno studiato con i migliori specialisti europei e individualmente hanno preso parte all’attività di importanti orchestre ed ensembles con strumenti originali, quali: European Union Baroque Orchestra, Les Arts Florissants, Le Concert de Nations, Capella Savaria, Les Musiciens du Louvre, Wiener Akademie, The Age of the Enlightement, Cappella di S.Petronio, Academia de Li Musici, Athestis Consort, Ensemble Elyma.
Il gruppo ha collaborato in Italia con musicisti quali P.Faldi, V.Zanon e  l’ensemble vocale Carissimi da lui diretto e con F.Sparapani con il suo gruppo di danza antica La Follia.
Si sono esibiti per importanti rassegne, fra cui: Feste Musicali per S.Rocco a Venezia, Associazione Musicale Romana, Festival di Montechiarugolo, Festival Echi lontani di Cagliari, Musica al tempio di S.Giorgetto di Verona, I Concerti della Cometa di Trieste, Festival Humor Allegro di Milano e di recente sono stati invitati dal Ministero per i Beni e attività culturali presso palazzo Farnese di Roma (sede dell’ambasciata di Francia).
Nel 2004 il gruppo si è esibito per i seguenti festival: Tage Alter Musik Regensburg, festival di Misslareuth e Berlino in Germania, festival de Savoye di Macot, le journèè musicales Guil Dumestre in Francia e al festival di Magnano (VC) e per la provincia di Treviso. Nell’estate 2005 inaugura la Frankischer Sommer di Norimberga in Germania. Tage Alter Musik di Landshut in Germania
La Bande des Hautbois du Roy è  anche membro  dell’Assocation Francaise de l’Hautbois.
L’ensemble ha preso parte ad alcune trasmissioni RAI e ha realizzato 3 dischi per Nuova Era e il doppio CD per la prestigiosa rivista musicale Amadeus,nonché per Daigo.

 

 

 

 

 

 

d i s c o g r a f i a :

1) “Cerimonial court music in the XVII and XVIII centuries”. Nuova Era  (1998)
2) J.B.Lully: suite da “Athys” “Proserpine” “La folie d’Espagne”. Nuova Era (1999)
3) H.Purcell: ” a collection of Ayres” . Nuova Era (2000)
4) ” Musica a Versailles” (speciale Amadeus, doppio CD, 2002)
5) DVD live dal concerto presso il fest. Di musica antica Le Feste d’Apollo, di Parma (2006)



DOLCESUONO
musica strumentale in Italia fra ‘500 e ‘600 per dulciana e liuto
Paolo TOGNON  –  dulciana basso e soprano
Pier luigi POLATO – liuto e arciliuto

 

 

 

 

 

 

V. Galilei (1520-1591) : Qual miracolo,Padovana, Contrappunto secondo
F. da Milano (1487 – 1543), Fantasia
G. Mainerio (1535 – 1582), L’arboscello ballo furlano
J. A. Dalza ( ?- 1508) Piva
B. Tromboncino (1470 – 1535) O virgine bella (diminuzioni di P.Tognon)
V. Galilei: Gagliarda
G. Caccini (1550 – 1618) : Amarilli mia bella
C. Monteverdi  (1567  – 1643): Voglio di vita uscir
M. Galilei (1575-1631)– Toccata e gagliarda
B. De Selma y Salaverde (1580-dopo 1638): Fantasia a fagotto solo

Pier Luigi Polato
Si è dedicato allo studio del liuto rinascimentale, barocco e del basso continuo, nel Conservatorio di Verona, sotto la guida del M°Orlando  Cristoforetti, diplomandosi nel 1982 con la lode e un riconoscimento speciale dell’accademia filarmonica. Il suo interesse per la musica antica lo ha portato a diplomarsi, con il massimo dei voti e la lode anche nel 2000 presso il Conservatorio di Vicenza. Dalla fine degli anni settanta si dedica, all’attività concertistica, come solista e continuista in varie formazioni, in rassegne Italiane ed Internazionali.
E’ presente in decine di registrazioni discografiche.
Da alcuni anni si dedica  anche alla composizione per chitarra ed allo studio della chitarra jazz.

Il programma si basa sulle tipiche composizioni in voga tra ‘500 e primo ‘600: musiche strumentali e adattamenti di musiche vocali: danze, frottole, ricercari e fantasie dall’andamento libero, madrigali, sonate con basso continuo. Come da prassi storica, queste musiche vengono dal duo, eseguite con “diminuzioni” (le improvvisazioni del jazz), rielaborazione dei temi musicali con l’aggiunta di note di breve durata, “più veloci”. Era questa una pratica diffusa nell’esecuzione della musica, l’arte della diminuzione, per i virtuosi dello strumento. “Con ogni sorte di strumenti” veniva scritto in ogni raccolta musicale, la ricerca timbrica non era importante per il compositore, la musica veniva “accomodata” per il proprio strumento, in questa direzione noi abbiamo unito due strumenti diversissimi ma capaci di creare impasti sonori, a nostra sensazione, suggestivi e in sintonia con il libero, dal punto di vista timbrico, pensiero rinascimentale.
Gli strumenti
Il fagotto, nella sua versione più arcaica, fagotto-chorista o dulciana,(altrienti detto anche Dolcesuono) strumento ampiamente utilizzato sopratutto nella sua taglia di basso a raddoppiare le voci maschili di basso.
Il timbro caldo e morbido ne fa un mezzo espressivo perfettamente in grado di sostituire la voce umana alla quale idealmente si ispira, anche nella rara taglia del soprano, come si può notare in questo programma.
Il liuto, principale strumento del rinascimento, simbolicamente legato, nella cultura dell’epoca alla cetra di Orfeo e di Apollo. Favorito per la sua possibilità  polifonica di realizzare qualsiasi composizione; diffuso in tutta Europa con una sterminata letteratura solistica  e come accompagnatore della voce o di altri strumenti. Vincenzo Galilei nel Fronimo scrive:” si può suonare a letto, alla finestra, a cavallo”.



Ensemble Barocco “SANS SOUCI
Giuseppe NALIN: oboe
Paolo TOGNON : fagotto
Andrea GELAIN: violoncello
Marija JOVANOVIC: clavicembalo

Passione e abilità al servizio della musica strumentale e vocale
L’Ensemble Barocco
SANS SOUCI fondato nel 1985, si dedica espressamente all’esecuzione di musiche che vanno dalla metà del 1600 fino alla fine del 1700.Il Sans Souci ha tenuto numerosi concerti in prestigiose sale, chiese e teatri in Svezia, Inghilterra, Irlanda, Francia, Germania, Austria, Ungheria, Spagna, Egitto, Repubblica Ceca, Belgio, Svizzera, USA, Tunisia, Polonia, Lussemburgo. Ha al suo attivo l’incisione di 17 CD per Dynamic, Tactus, MAP, Stradivarius.
Diversi CD e registrazioni di concerti del Sans Souci, sono stati mandati in onda per la Radio Nazionale Spagnola, Radio Nazionale Egiziana, Rai Tre, WDR tedesca, Radio Vaticana, Radio Nazionale Belga e Radio Ungherese. A dicembre del 2010 e febbraio 2013 ha partecipato per Radio Tre al programma in diretta “Piazzaverdi” eseguendo dal vivo musiche di Bach, Fasch e Heinichen.
A maggio del 2012, il Sans Souci ha ottenuto il prestigioso
“Premio Discografico Masi” consistente nella registrazione di un CD con musiche di Platti, Steffani e Lotti (Fondazione Masi Collection Vol. XIV/2012), tre esibizioni concertistiche – di cui una nella storica sala Maffeiana in cui si esibì Mozart – e una borsa di studio per la ricerca nella musica barocca veneta.

Melante e il suo tempo
ovvero la musica, le idee e la vita di G. Ph. Telemann
un manager ante litteram

Baroque Ensemble SANS SOUCI
Giuseppe NALIN: oboe
Paolo TOGNON : fagotto
Andrea GELAIN: violoncello
Marija JOVANOVIC: clavicembalo

Con racconti storico immaginifici inerenti il genio di Magdeburgo

redatti da Adrea Granziero
letti e interpretati da Donatella Listorti

Introduzione
(lettura)

Georg Ph. TELEMANN:    Triosonata in Si b per oboe, fagotto e b.c.
(1681 – 1767)            Allegro, Largo, Scherzo, Menuett

(lettura)

Giuseppe A. BRESCIANELLO:    Concerto per oboe, fagotto obbligato e b.c.
(1685 – 1757)            Largo, Allegro, Largo, Allegro

(lettura)

G. B. PLATTI:        Sonata in Do minore per oboe, fagotto obbligato e b.c.
(1697 -1763)            Adagio, Allegro, Adagio, Allegro

(lettura)

George F. HANDEL:    Triosonata per oboe, fagotto  e b.c.
(1685 – 1758)            Adagio, Allegro, Largo, Allegro

(lettura)

Georg Ph. TELEMANN:    Triosonata in Fa per oboe, fagotto e b.c.
(1681 – 1767)            Allegro, Soave Presto

Il filo rosso che intreccia e unisce questo programma musicale di sonate settecentesche è dettato e intessuto nella originale e sagace stesura di un testo a cura dello scrittore e poeta trevigiano Andrea Granziero inerente la figura predominante di Georg Philipp Telemann, che viene letto e interpretato intercalandone i vari brani di un concerto incentrato su compositori del Secolo Dei Lumi attivi in Italia, Germania e Inghilterra dove operarono al servizio di alcune delle principali corti situate nelle città di Stoccarda, Würzburg, Halle, Amburgo e Venezia, nel doppio ruolo di strumentisti /compositori, cosa che per l’epoca era normale prassi.
Altra originale e notevole evidenza di questo programma, risiede nella interpretazione delle uniche triosonate esistenti di tutta la letteratura di quel periodo, scritte per il medesimo organico formato da oboe e fagotto quali strumenti melodici concertanti, accompagnati dall’immancabile basso continuo.
Ognuna di queste pagine rispecchia l’originalità della tavolozza coloristica di pittori veneziani operanti anch’essi nell’ambito in Germania, quali furono Tiepolo, nella Residenz di Wuzburg e Bellotto nelle corti di  Dresda, Monaco e Vienna, in una sorta di impasti timbrici irripetibili, ai quali mirarono molti altri insigni maestri compositori del nord Europa.






Musica al tempo e nei luoghi di Tiepolo fra Italia e Baviera

Giovanni Benedetto PLATTI:        Sonata in Sol magg. per oboe, fagotto obbligato e b.c.
(1697 – 1763)                    Adagio, Allegro, Adagio, Allegro

Tomaso ALBINONI:             Sonata in Do maggiore per oboe e continuo
(1671 – 1750)                    Adagio, Allegro, Largo, Bourlesque

E.G. Baron                              Sonata per liuto solo
(1696 – 1760)
F. W.. Zazhow                           Sonata per oboe, fagotto e continuo
(1663 – 1712)                           affettuoso, vivace, adagio, allegro

***   ***   ***

Luigi Merci                             Sonata in SIb magg. N. 1 per fagotto e continuo
(1695ca – 1750ca)                       adagio , allegro, larghetto, minuetto

E.G. Baron                              Sonata per liuto solo
(1696 – 1760)





Ens QUONIAM
“VENEZIA    VIRTUOSA”
sonate concertate per fiati nella Venezia del primo Seicento

Gregorio CARRARO,flauto dolce soprano e tenore
Paolo TOGNON,dulciana
Pietro PASQUINI,cembalo/organo
Fabiano MERLANTE,tiorba

 

GREGORIO CARRARO
Laurea con lode in Lettere e Filosofia e Dottorato di Ricerca conseguito all’Università di Padova con una tesi sulle “piccole sonate” di Giuseppe Tartini. Diplomatosi con lode in flauto diritto con il M° Sergio Balestracci al Conservatorio di Padova, si diploma in flauto traversiere con il M°Marcello Gatti al Conservatorio di Verona. Ha tenuto concerti sotto la direzione  di musicisti specializzati nella musica barocca quali Ottavio Dantone, Michael Radulescu, Giovanni Antonini, Christopher Hogwood, Sergio Balestracci, Claudio Scimone, Howard Shelley, Federico Guglielmo, Claudio Cavina, Stefano Montanari, Alberto Rasi.
Collabora con orchestre ‘moderne’ e ‘storicamente informate’ (Accademia Bizantina,  La Venexiana, L’Arte dell’Arco, La Stagione Armonica, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Filarmonica Teatro alla Scala, I Solisti Veneti, Il Giardino d’Amore, etc…), suonando presso alcune tra le più importanti sedi europee quali Teatro alla Scala (Milano), La Fenice (Venezia), Teatro Olimpico (Vicenza), La Pergola (Firenze), Barbican Theatre (Londra), Palais des beaux arts (Bruxelles), Theatre des Champs Elysées (Parigi), Koelner Philarmonie (Colonia), Palacio de Festivales (Santander, Spagna), Slovacki Theatre (Cracovia, Polonia, per OPERA RARA), etc.
Ha partecipato ad incisioni per le etichette DECCA (O Solitude, con Andreas Scholl e
Accademia Bizantina, nominato al Grammy 2012), Naive, CPO, Brilliant Classics, Evoè, Amadeus.

PIETRO PASQUINI
Nato a Crema, si è diplomato in organo e composizione organistica presso il Conservatorio di Piacenza e in clavicembalo al Conservatorio di Ferrara. Dal 1989 al 1993 ha studiato organo con
J. C. Zehnder alla “Schola Cantorum” di Basilea. Ha frequentato corsi di perfezionamento in organo tenuti da T. Koopman e M. Radulescu. E’ risultato vincitore di audizioni e concorsi nazionali ed internazionali. Svolge attività concertistica in qualità di organista e clavicembalista, e collabora come continuista con vari gruppi strumentali e vocali, tra cui l’Ensemble “Il Viaggio Musicale”, Quoniam, Ensemble e Coro Monteverdi di Crema, ottenendo riconoscimenti in vari concorsi (Roma, Perugina, Rovereto). Ha registrato per le case discografiche “Dongiovanni”, “Sarx Records”, “Chandos”. Ha inoltre effettuato registrazioni per la Radio Svizzera. E’ titolare della cattedra di organo e composizione organistica presso il Conservatorio di Brescia.

FABIANO MERLANTE  
Nato ad Adria, si è diplomato in liuto e strumenti antichi a pizzico con il massimo dei voti presso     il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia sotto la guida di Tiziano Bagnati, con il quale ha conseguito anche il diploma accademico di II livello in liuto ottenendo il massimo dei voti e la lode; si è inoltre diplomato in chitarra (sempre con il massimo dei voti) al Conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria con Michelangelo Severi ed ha conseguito i diplomi accademici di II livello sia in chitarra che in musica da camera presso il Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” di Ferrara, ottenendo in entrambi il massimo dei voti e la lode. Oltre a diverse Borse di Studio, ha vinto numerosi Concorsi Nazionali ed Internazionali, sia come solista che in formazioni da camera, ed  ha frequentato corsi di perfezionamento tenuti da prestigiosi maestri e musicisti. Ha effettuato registrazioni e dirette radiofoniche per Dwójka (Polonia), ORF (Austria), NDR (Germania), RAI (Italia), Radio France / France Musique (Francia), ed inciso per varie etichette discografiche, tra le quali Brilliant, Dynamic, M.A.P., Niccolò, Tactus.
Attivo sia come solista, che come componente di vari ensemble cameristici, si è esibito in tutta Italia ed all’estero (Austria, Corea del Sud, Croazia, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera, …. ). Collabora come continuista con vari gruppi musicali dediti alla esecuzione della musica antica su strumenti originali (Accademia Barocca dei Virtuosi Italiani, Accademia Bizantina, I Fiori Musicali, I Musicali Affetti, …), e con prestigiosi musicisti e direttori quali Alfredo Bernardini, Ottavio Dantone, Paolo Grazzi, Roy Goodman, Sigiswald Kuijken, Stefano Montanari.
Si occupa di recupero di repertorio barocco e ottocentesco come ricercatore di inediti in biblioteche italiane e revisore, pubblicando per case editrici italiane, ed eseguendo concerti con copie di chitarre del primo ’800

Epoca d’oro il Seicento veneziano; dal punto di vista musicale nasce e si sviluppa la sonata con il virtuosismo strumentale attraverso brani che esplorano le risorse espressive di strumenti  altamente agili quali il flauto, il cornetto, il violino. Accanto, l’unico strumento grave fra quelli a fiato in grado di competere alla grande e cioè il fagotto (all’epoca denominato dulciana) .  Un  programma impegnativo tecnicamente ma un ideale percorso nel quale raffinati episodi cantabili e formidabili passaggi ritmicamente arditi, manifestano una sorta di duetto teatrale fra una voce strumentale acuta ed una bassa ; quasi una competizione vocale come fra cantanti d’opera. Riscopriamo il fascino e l’incisività melodica dei compositori in grado di offrire ai moderni  ascoltatori le emozioni di suoni riverberanti nelle chiese, nelle scuole grandi e nei palazzi nobili veneziani del primo barocco.

Dario Castello (1590- 1658)sonata settima dal libro primo per sopran, fagotto e continuo
Gio. Batista Fontana  (1571 – 1630) sonata nona a  violino (soprano), fagotto e continuo
Andrea Gabrieli ( 1510 – 1586) ricercare arioso primo organo solo
Gio. Antonio Bassano (1558 – 1617) ancor che col partire , diminuzioni a basso solo Giovanni
G. Kapsberger  (1580 – 1651) toccata  arpeggiata , tiorba sola
Gio. Batista Fontana (1571 – 1630) sonata seconda a sopran solo
Gio. Batista Fontana (1571 – 1630) sonata decima a violino (soprano), fagotto e continuo
***   ***  ***
Sperindio Bertoldo (1529-1570 Toccata prima e Canzon “Frais e gagliard” organo solo
Dario Castello (1590- 1658) sonata ottava dal libro secondo per sopran, fagotto e continuo
Dario Castello (1590- 1658) sonata settima dal libro secondo per sopran, fagotto e continuo
Giovanni Gabrieli  (1557 – 1612) Toccata decima    organo solo
Biagio Marini  (1594  – 1663) sonata a basso , soprano e continuo
Dario Castello (1590- 1658) sonata ottava dal libro primo per sopran, fagotto e continuo



L’ ensemble “I FIORI MUSICALI” é formato da uno o due flauti dolci, basso continuo, e altri strumenti secondo i programmi proposti, mirando a presentare il repertorio del flauto dolce solista
e camerista nel Seicento e nel Settecento.
La filologia musicale e la prassi esecutiva antica sono per l’ ensemble l’ imprescindibile punto di partenza di una corretta ricostruzione esecutiva degli spartiti antichi, e soprattutto di una esecuzione viva e vitale che sappia toccare la sensibilità del nostro tempo, in una ideale riconciliazione tra lo spirito de “Les Anciens” e de “Les Modernes”.
I musicisti hanno studiato con interpreti come Frans Brüggen, Pedro Memelsdorff, Kees Boeke, Marijke Miessen, Roberto Gini, Jordi Savall, Bob van Asperen, Gordon Murray, Larry Alpert, Paolo
Grazzi.
I concerti del gruppo e dei suoi membri sono stati apprezzati in molte citta italiane e all’estero (Padova, Amici della Musica e Centro di Flauto dolce CAMS 1991-1994; Vicenza 1987-1989; Firenze; Venezia Concerti d’organo all’Ospedaletto 1987,1993,1994,1996 e alla Chiesa della Pietà (la chiesa di Vivaldi) 1997; Ravenna, Teatro Alighieri, 1997; Bologna S.I.F.D., 1995; Napoli; Amsterdam, Italian Cultureel Institut, ND, 1986; Budapest, H., 1995, Abano-Montegrotto Musica, Bologna Festival 2001.
Nel 1997 l’ensemble ha registrato le sonate per flauto dolce e continuo di Diogenio Bigaglia in un C.D.: nel 1998 le sonate opera V di Corelli ( III edizione) e le triosonate di Sanmartini (alla II edizione e disco del mese su Suonare news di Aprile 2001 con recensione di Angelo Foletto) sempre per la Tactus. É uscito nel 2002 un Cd dedicato alle Sonate di Bellinzani e nel 2004 uno dedicato a Francesco Barsanti Attualmente il gruppo registra per Urania records (Boismortier, Couperni) ed è attivo il canale youtube di Maria Giovanna Fiorentino.

Flauto e fagotto in Francia, nel XVIII secolo, erano ampiamente utilizzati per la loro efficacia espressiva . Si deve probabilmente a Jean Hotteterre il loro iniziale sviluppo costruttivo, nel 1738 la celebre illustrazione nell’ Encyclopédie di Diderot e D’Alembert .del 1751 ne codifica dettagliatamente le loro caratteristiche organologiche I concerts royaux di Couperin, furono composti nel 1722 per la corte di Luigi XIV seguendo la moda dei concerti di musica da camera in forma di suite. Vennero pubblicate da François Couperin senza indicazioni circa la strumentazione. La nostra scelta è orientata sulla timbrica complementare di due strumenti a fiato nei ruoli rispettivamente del solista (flauto traversiere e flauto dritto) e del ruolo del basso (fagotto e/o viola da gamba) che si muove flessibilmente in un prezioso ambito di continuo e cosolistico in diversi punti della partitura. La raccolta, venne ampliata nel 1724 quando vennero composti i “Nouveaux Concerts” (con il sottotitolo “Les Goûts réunis”) indicante gli stili francese e italiano allora pienamente coinvolti nella storica “querelle”. Artefice massimo di questo spirito fu il compositore J. Bodin de . J.B. de Boismortier, introdusse in Francia la composizione tripartita di origine italiana nella classica sequenza di due movimenti allegri intervallati da un adagio. Boismortier è perfettamente dentro lo spirito dei “Goutès Rèunis” ovvero quel movimento musicale francese del ‘700 che ambiva a un ideale connubio musicale fra melodia cantabile e virtuosismo tipico degli italiani, con la raffinata ornamentazione francese tipica delle comédie-ballet Contribuì inoltre al miglioramento della tecnica flautistica. Iniziò lo studio della musica sotto la guida di Joseph Valette de Montigny , nel 1714 . Operò inizialmente a Metz per trasferirsi a Parigi nel 1724, dove appena giunto pubblicò 12 triosonate per 2 flauti con basso continuo, 12 sonate per 2 flauti e 4 cantate. Fine conoscitore anche degli strumenti gravi dell’orchestra, quali violoncello, fagotto, viola da gamba, venne in contatto con il mondo del violoncello verso la fine degli anni ’20, allorché si recò per studiare presso di lui Jean Zewalt Triemer, originario di Weimar dove fu membro dell’orchestra di corte; emigrò a Parigi e tra il 1726 e il 1729, fu anche allievo di Boismortier. La sonata per fagotto è la prima delle cinque op.26 pubblicate a Parigi nel 1729.  L’alternanza di movimenti lenti/veloci, secondo lo stile della sonata da chiesa ritrova lo spirito francese leggero nell’unica danza: una gavotta. Il fagotto viene esplorato in tutte le risorse : malinconia cantabile e spirito buffo e virtuosismo. Ad integrare la registrazione, alcuni brevi pièce de clavecin, provenienti dalla raccolta di quattro suites per cembalo del 1732.
Si tratta di brani a forma chiusa piuttosto brevi, che già nella titolazione ne suggeriscono un’immagine affettuosa: Spesso, in questi brani, è presente la forma compositiva del rondeau, che alternato con il couplet rende più vari l’ascolto della musica stessa.


Maria Giovanna Fiorentino

“Quelle merveille ce nouveau cd ! Qu’il fait du bien de voir que des gens n’hésitent pas à innover et à nous donner un autre visage du grand Arcangelo Corelli. ” Denis Grenier,
Radio Quèbec e responsabile iconografico dei CD Alfa.
“L’ensemble I Fiori Musicali ha una perfetta maestria degli strumenti, il cui equilibrio é certamente un esempio del genere.” “One of the leading European baroque ensembles.”
Fedor Lederer, direttore Journées Baroques sur Vienne.
Ha studiato flauto dolce con S. Balestracci e dopo il diploma con Pedro Memelsdorff, Si è perfezionata anche con F. Brüggen, M. Miessen, K. Boeke e W. van Hauwe. Si é laureata
in Storia della musica all’Università di Padova. Ha tenuto numerosi concerti in Italia e all’estero. Ha registrato programmi radiotelevisivi e per Rivoalto, Ariston, Pavane Records
e Symphonia. Come solista ha inciso le sonate di Rigaglia, l’opera V di Corelli e le triosonate di Sammartini per la Tactus, come anche Bellinzani e Barsanti. Ha insegnato flauto dolce al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, presso la Musician School di Reggio Emilia e flauto dolce e storia della musica alla Fondazione Morello di Castelfranco Veneto (1997-2003). Dal 2008 è presidente di ERTAItalia, l’associazione italiana di flautisti dolci.
Maria Luisa Baldassari
Diplomata in pianoforte, clavicembalo, Paleografia e Filologia musicale; svolge duplice attività di esecuzione e ricerca nel campo musicologico; perfezionatasi con Gordon Murray e Bob van Asperen, è direttore dell’ensemble Les Nations con il quale ha  effettuato incisioni per la RAI e registrato diversi CD di musiche sacre vocali e strumentali. In qualità di solista e con diverse formazioni orchestrali e cameristiche è stata invitata in  vari festivals italiani, e in Grecia Francia, Serbia, Brasile, USA, Canada. Ha collaborato con solisti di chiara fama (M. Larrieu, C. Rossi, B. Dickey, G. Banditelli….). Ha inciso per le case discografiche Echo,  Tactus, Rivo Alto, EMI e Nuova Era.
Ha tenuto diverse conferenze e conferenze-concerti, in particolare sulla musica clavicembalistica francese e sulla musica sacra del ‘600 italiano, collabora a pubblicazioni di storiografia musicale e realizza edizioni critiche per la casa editrice Ut Orpheus. E’ docente di clavicembalo al conservatorio “Rossini” di Pesaro, e presidente dell’Associazione Collegium Musicum Classense, per la quale dirige la rassegna di musica sacra ‘I luoghi dello spirito’.
E’ stata direttrice al cembalo di numerose produzioni e in particolare ha diretto, nell’estate ’99, diverse rappresentazioni di ‘Euridice’ di Jacopo Peri per la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ripresa nel 2008 per MITO al Teatro Regio di Torino.
Fabiano Merlante
Nato ad Adria, si è diplomato in liuto e strumenti antichi a pizzico con il massimo dei voti presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia sotto la guida di Tiziano Bagnati, con il quale ha conseguito anche il diploma accademico di II livello in liuto ottenendo il massimo dei voti e la lode; si è inoltre diplomato in chitarra (sempre con il massimo dei voti) al Conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria. . Ha effettuato registrazioni e dirette radiofoniche per Dwójka (Polonia), ORF (Austria), NDR (Germania), RAI (Italia), Radio France / France Musique (Francia), ed inciso per varie etichette discografiche, tra le quali Brilliant, Dynamic, M.A.P., Niccolò, Tactus.
Attivo sia come solista, che come componente di vari ensemble cameristici, si è esibito in tutta Italia ed all’estero (Austria, Corea del Sud, Croazia, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera, …. ). Collabora come continuista con vari gruppi musicali dediti alla esecuzione della musica antica su strumenti originali  (Accademia Barocca dei Virtuosi Italiani, Accademia Bizantina, I Fiori Musicali, I Musicali Affetti, …), e con prestigiosi musicisti e direttori quali Alfredo Bernardini, Ottavio Dantone, Paolo Grazzi, Roy Goodman, Sigiswald Kuijken, Stefano Montanari.













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