JOSE’ DANIEL CIRIGLIANO CLARINETTISTA
Che la cosiddetta musica contemporanea fosse qualcosa di indefinito e indefinibile era chiaro fino dagli anni Ottanta del secolo scorso, quando si parlava di molteplicità, relativa alle diverse tendenze che si erano profilate. Dentro a questo ambiguo concetto di musica contemporanea si riversano esperienze culturali e stilistiche differenti, in un crogiolo di suoni dove ogni ascoltatore può scegliere il suo preferito. Ne è un esempio il bel cd edito dalla Tactus TC 920002 del bravissimo Josè Daniel Cirigliano, un allievo del compianto Ciro Scarponi, clarinettista sempre attento alle novità e al mondo variegato della musica d’oggi.
Il cd comprende: Cachucha e Ribes nero di Fabrizio De Rossi Re, Chant a danse pour Arlequin di Arduino Gottardo, Outvoice, outstep and outwalk di Svitlana Azarova, Jubilus I di Flavio Testi, Mani n. 1 di Gian Paolo Luppi, Cirocirò di Paolo Renosto, Rituale di William Smith, Sequenza IX di Luciani Berio e Clarinettologia di Gaspare Tirincanti.
Ciò che lega questi pezzi è proprio la diversità, non solo stilistica ma anche culturale, temporale e geografica, dunque un’ottima esemplificazione di quella molteplicità di cui si accennava. Lo stesso Cirigliano spiega, nelle note di copertina, i tratti essenziali dei vari brani, che hanno un alto tasso di difficoltà tecnica-interpretativa, la bravura del clarinettista sta nel non fermarsi alla realizzazione tecnica ma nell’entrare all’interno dello stile e dell’espressività. Per Cirigliano, come per tutti i grandi interpreti, la tecnica è condizione necessaria ma non sufficiente, occorre possedere una padronanza assoluta dello strumento e metterla al servizio della comunicazione.
Cirigliano è un vero virtuoso che passa con assoluta bravura dal mezzo-clarinetto del pezzo Cachucha, al clarinetto basso del brano della Azarova, al clarinetto piccolo della composizione Cirocirò (che Renosto scrisse per Scarponi) al pezzo Ritual per doppio clarinetto, in sib e in la, due clarinetti che vengono suonati contemporaneamente, appoggiati ognuno su un ginocchio (vedi foto); e ovviamente all’uso straordinario del clarinetto in sib.
Ce ne fossero di iniziative come questa, purtroppo la musica della nostra epoca continua a essere misconosciuta perché rarissime sono le occasioni di ascoltarla e di spiegarla. Un paluso a Cirigliano, per la superba interpretazione e anche per la scelta dei pezzi, tutti convincenti nella loro progettualità e nella loro resa sonora.